Un'etichetta è una realizzazione tecnica complessa

a cura di FINAT

La realizzazione di un'etichetta non è solo questione di stampa. È un processo che riguarda una complessa catena del valore, e si estende fino al materiale da stampare e ai macchinari da utilizzare, qualsiasi tecnologia venga impiegata. La "battaglia delle tecnologie della decorazione" è stata oggetto di una tavola rotonda a cui hanno partecipato gli esperti presenti al congresso annuale dell'associazione internazionale del settore delle etichette, FINAT, per discuterne sfide e opportunità. L'incontro ha fornito spunti preziosi, ponendo le basi per un miglioramento della comunicazione tra gli utenti finali proprietari di marchi e i loro fornitori di "etichette", compresi gli stampatori.

Hanno partecipato alla tavola rotonda rappresentanti di diversi componenti chiave della filiera: Stefan Richter (D), Krones, leader nella produzione di apparecchiature di imballaggio, riempimento e processo all'avanguardia, compresi differenti sistemi di applicazione di etichette; Geert-Jan Kolkhuis Tanke (NL), Avery Dennison, in rappresentanza di una realtà leader nella fornitura di materiali per etichette a livello globale, sia in carta sia in pellicola, specialmente per quanto riguarda le etichette autoadesive; e Raul Matos (USA), fondatore di Karlville Development LLC, leader globale nelle apparecchiature per la trasformazione e applicazione di etichette termoretraibili e per la trasformazione di sacchetti.

L'opportunità di rivolgere domande a fornitori di diversi ambiti è stata colta con entusiasmo dai delegati al congresso, che sono stati invitati a sottoporre in anticipo le proprie domande al moderatore Marc Büttgenbach: direttore vendite etichette e consumabili per Bizerba, fornitore mondiale di una vasta gamma di prodotti hardware e software, in particolare per l'industria alimentare.

Quale tecnologia?
"Perché un proprietario di marchio sceglie una determinata tecnologia di etichettatura piuttosto che un'altra?" ha chiesto Büttgenbach. Per quanto riguarda le soluzioni termoretraibili, Raul Matos di Karlville ha spiegato che è la "possibilità di etichettare contenitori di forme e dimensioni diverse. Questo tipo di etichettatura è economicamente conveniente per bottigliette monodose". La motivazione alla base della scelta delle etichette autoadesive, ha risposto Geert-Jan Kolkhuis Tanke di Avery Dennison, "sta nell'enorme varietà di materiali e prodotti disponibili, in grado di soddisfare qualsiasi requisito di budget e di evolversi di pari passo con l'innovazione e con altre tecnologie."

Gli esperti erano concordi sul fatto che la nostra è una società multi tecnologica, e in cui i materiali possono essere utilizzati su macchine da stampa sia convenzionali sia digitali. "Oggi Krones realizza macchine per etichettatura multi tecnologica" ha spiegato Stefan Richter, illustrando le tendenze attuali. "L'etichettatura con colla è in declino" ha aggiunto "e solo con le soluzioni autoadesive è possibile ottenere il 'look senza etichetta'".

Esigenze in continua evoluzione
In effetti, le esigenze delle etichette cambiano continuamente; non solo in risposta alle esigenze di marketing dei proprietari dei marchi e alle necessità commerciali, come i codici QR, ma (soprattutto attualmente) anche in conseguenza dei maggiori contenuti richiesti dalle legislazioni. La necessità di disporre di più spazio per le etichette, e di etichette più grandi, rappresenta una sfida per i proprietari dei marchi e per la filiera dell'etichettatura. In merito a ciò, Geert-Jan Kolkhuis Tanke di Avery Dennison ha sottolineato il valore delle etichette-volantino, che ha descritto come "applicazione di etichette su etichette", e che da anni sono un elemento di successo dell'etichettatura autoadesiva, soprattutto nel settore dei prodotti farmaceutici.

I contenuti estesi delle etichette sono un ambito di interesse anche per le peculiari caratteristiche di produzione delle etichette termoretraibili, secondo Raul Matos di Karlville, che ha fatto notare: "i codici QR, ad esempio, devono essere posizionati in zone a basso restringimento". E ha sottolineato così la necessità di coinvolgere l'intera filiera, a cominciare dai grafici, nella creazione di un'etichetta termoretraibile ben riuscita.

Sicurezza e dati "intelligenti"
I codici a barre e altri dati stampati "intelligenti" ricoprono inoltre una loro funzione nelle attività di autenticazione e tracciatura dei prodotti. Queste sono solo una parte delle opportunità per la creazione di elementi di sicurezza visibili e invisibili in e su un'etichetta autoadesiva, come ha fatto notare Kolkhuis Tanke. Le etichette RFID sono, ovviamente, un buon esempio della riuscita applicazione di questo principio, benché, come ha aggiunto Matos, attualmente siano interessanti principalmente come soluzione per la sicurezza di prodotti costosi.

La discussione si è poi spostata su un elemento che tutti i componenti della tavola rotonda considerano una tecnologia emergente: l'etichettatura senza liner, che sta già ottenendo una forte presenza nei prodotti di supermercato pre-imballati. Si è inoltre parlato di un altro ambito in evoluzione per i trasformatori di etichette: la stampa di imballaggi flessibili. Matos ha commentato: "il nostro settore copre attualmente solo una piccola percentuale di questo mercato, ma potremmo ottenere molto di più!". Ha ricordato al pubblico che esistono due ambiti differenti ma complementari all'interno della più ampia realtà degli imballaggi: l'imballaggio primario e l'imballaggio secondario, entrambi oggi potrebbero essere affrontati dai produttori di etichette. Tuttavia, ha aggiunto: "nel nostro settore, ciò richiede un cambio di mentalità... dobbiamo considerare l'imballaggio flessibile un settore strettamente connesso al nostro."

Ha portato l'attenzione su un buon esempio di soluzione utile in questo senso: l'ultima macchina da stampa digitale HP Indigo per bobine in carta e film, con larghezza fino a 750 mm, in grado di stampare imballaggi flessibili.

Rapporto tra prezzo e sostenibilità
Il moderatore ha condotto la discussione verso un fattore di grande rilievo per gli associati FINAT: la questione del rapporto tra prezzo e sostenibilità. Occorre determinare la corretta definizione di "sostenibilità", ha detto Kolkhuis Tanke di Avery Dennison, perché "è tutta questione di efficienza nella linea di produzione, e di TCO, ovvero costo totale di processo: si può risparmiare in questo ambito?"

Matos, di Karlville Development, ha esteso la discussione alle etichette termoretraibili, che secondo lui in alcune comunità sensibili ai problemi ambientali non sono considerate una soluzione sostenibile. "Ma" ha sottolineato "la nuova tecnologia ora consente la separazione dei manicotti nel riciclo del PET." Ha proseguito dichiarandosi convinto che le "termoretraibili continueranno a crescere con la continua evoluzione degli imballaggi: ricariche, sacchetti con chiusure... sono questi gli elementi che faranno la differenza."

"La sostenibilità riguarda anche la tendenza all'uso di materiali più sottili" ha precisato Richter, evidenziando un fattore chiave per il business di Krones. Tuttavia, questi "richiedono un più elevato livello di competenza in fase di applicazione, con una maggiore necessità di materiali di etichettatura di qualità, benché i materiali più sottili abbiano dalla loro il prezzo!"

Minacce?
Due sistemi per la decorazione dei prodotti sono stati identificati come minacce per il settore dell'etichettatura: entrambi incentrati sulle crescenti capacità delle tecnologie digitali. "Nonostante tutte le tecnologie a nostra disposizione" ha spiegato Stefan Richter di Krones, "non siamo ancora in grado di decorare una superficie tridimensionale!". Tra le minacce, emergono dunque la stampa 3D e la stampa diretta su contenitori, entrambe non necessitano di un supporto di etichetta aggiuntivo, come ha sottolineato l'esperto di termoretraibili Raul Matos.

Il futuro?
Richter ha spiegato che Krones sta rilevando in misura sempre maggiore come i proprietari dei marchi optino per un mix di tecnologie di etichettatura. "In effetti", ha aggiunto il moderatore, "etichette e imballaggio si stanno integrando sempre di più. Allora qual è lo scenario probabile per i prossimi cinque o dieci anni?"

Per Kolkhuis Tanke e Avery Dennison si tratterà di "più prodotti autoadesivi, maggiore efficienza, applicazione di etichette ad alta velocità, etichette intelligenti e NFC (Near-Field Communication), che non solo influenzano il comportamento dei clienti ma incrementano inoltre la funzionalità delle etichette stesse." Raul Matos, per Karlville, prevede nel medio termine la piena automazione nell'applicazione delle etichette termoretraibili, di pari passo con il maturare del mercato, oltre a una maggiore presenza negli imballaggi flessibili (in particolare i sacchetti). In ogni caso, le macchine per l'applicazione di etichette hanno un ruolo chiave da svolgere, ha commentato Stefan Richter di Krones. "Ci sarà un 'sistema aperto' di applicazione altamente flessibile. Ma i fornitori di materiali devono coinvolgere subito l'industria dell'applicazione nel corso dei loro sviluppi per facilitare il nostro lavoro."

Per concludere, il moderatore ha chiesto se sarà una tecnologia in particolare ad avere la meglio. Tutti si sono trovati d'accordo sul fatto che ci sarà spazio per tutti. "Faremo tutti parte di una realtà in crescita" ha affermato Richter.

FINAT si sta operando per la promozione di una più ampia base tecnologica rispetto a quella che ha caratterizzato finora le aziende di stampa di etichette, e gli argomenti toccati dalle domande dei delegati in questa preziosa tavola rotonda mostrano che gli associati stanno pensando a un concetto di "etichetta" più ampio.
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