La società italiana leader in Europa ha registrato un calo delle vendite nel settore carta e titoli (banconote), compensato da un buon andamento del settore etichette, per chiudere il primo trimestre con un margine operativo in crescita dell'1,1%. Il bilancio d'esercizio ha registrato un EBITDA rettificato in crescita del 18,7%, a fronte di un fatturato stabile di oltre 1.170 milioni di euro.
Fedrigoni, azienda italiana leader in Europa nella produzione di carta per imballaggi, etichette autoadesive, stampa e banconote e titoli, ha chiuso il primo trimestre 2020 con un margine operativo di 45,7 milioni di euro (+1,1% rispetto a marzo 2019, a parità di perimetro di consolidamento). Il numero comprende la neoacquisita Ritrama, anche se i ricavi si sono mantenuti a 374,2 milioni di euro (-7,9%) a causa del generale calo della domanda, che ha interessato anche la carta, dovuto al blocco e alla chiusura di molti stabilimenti in risposta all'emergenza Covid19.
"I risultati risentono dell'impatto generale dell'epidemia sui mercati nel mese di marzo, dopo 2 mesi in cui il Gruppo Fedrigoni aveva registrato una solida crescita - afferma Marco Nespolo, Amministratore Delegato di Fedrigoni - e della perdurante difficoltà nel settore delle banconote, che è stata tuttavia compensata dagli ottimi risultati delle etichette autoadesive, il cui margine operativo lordo rettificato è salito a due cifre. Abbiamo infatti raggiunto un posizionamento più forte e completo nella divisione etichette autoadesive con l'acquisto di Ritrama, che si è concluso a febbraio e prevede già sviluppi ambiziosi, che ci rendono il terzo player globale e ci permettono di rifornire mercati come quello alimentare, farmaceutico, logistico e della cura della persona che durante e dopo Covid sono effettivamente cresciuti".
"Nonostante la situazione avversa, stiamo beneficiando dei cambiamenti che sono stati lanciati nell'ultimo anno - continua Nespolo - dal rafforzamento del team di gestione allo sviluppo di prodotti sempre più performanti ed eco-compatibili, dalle acquisizioni agli investimenti in tecnologia, dalla revisione dei prezzi e dei costi all'esplorazione di nuovi mercati". Tutti questi passaggi ci hanno permesso di aumentare i margini operativi nonostante il calo del fatturato. L'emergenza Covid ci ha costretti ad attuare misure correttive ma non ci impedirà di seguire il nostro piano di sviluppo e le iniziative strategiche che abbiamo elaborato per lo sviluppo del gruppo".
Il 2019 si è chiuso con ottimi risultati: un fatturato di 1.171,4 milioni di euro (escluso Ritrama, non ancora formalmente acquisito), in linea con l'anno precedente ma con un EBITDA rettificato di 162,7 milioni di euro (+18,7% a parità di perimetro). Ciò è dovuto alle buone performance della divisione etichette autoadesive, che ha registrato un incremento dei ricavi (391 milioni di euro, +4,2%) e dei volumi, nonché all'aumento dei margini operativi della carta, nonostante la stabilità dei ricavi, che ha compensato la prevista flessione del settore delle banconote, la cui complessità ne fa l'anello più debole della catena.
Fedrigoni è stata acquistata da Bain Capital, fondo di investimento statunitense, nel 2018, che ha dato un significativo impulso allo sviluppo del gruppo. Dopo l'acquisizione di Cordenons, produttore di carta fine e tecnica situato a Milano, con due stabilimenti a Trento e Pordenone, il gruppo ha acquisito nel 2019 Ritrama, multinazionale italiana che produce prodotti autoadesivi con siti produttivi in Italia, Spagna, Regno Unito, Cile e Cina. Due passi importanti per i piani di sviluppo di Fedrigoni, che prevedono l'espansione attraverso organizzazioni di acquisto che ne completano la gamma, la conquista di nuovi mercati e aree geografiche e lo sviluppo di nuovi prodotti in segmenti di mercato ad alto valore aggiunto. Il gruppo è già leader in settori quali il packaging per i marchi di moda e cosmetici di lusso e le etichette per l'industria del vino e mantiene un'impronta forte, ecologica, culturale e sostenibile.
www.fedrigoni.it
